Si propone un tipo di approccio che fa riferimento alla Musicoterapia di tipo relazionale, in cui abbia un ruolo primario non tanto la musica in sé, quanto la relazione instaurabile attraverso quest’ultima.
“La Musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione e altri obiettivi terapeutici degni di rilievo nella prospettiva di assolvere i bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi.
La Musicoterapia si basa sul concetto che, nonostante la perdita delle competenze cognitive, permangono quelle emotive e corporee. La comunicazione verbale diventa così meno importante a favore della musica, diviene mezzo ideale per creare uno scambio emotivo ed affettivo che facilita l’entrata in relazione con gli utenti attraverso canali di comunicazione alternativi.
Le azioni possono spaziare da suoni semplici prodotti con strumenti a vere e proprie orchestrazioni, da movimenti corporei minimi a danze di gruppo, da vocalizzi a canti.
Vari studi hanno dimostrato la validità di questa esperienza soprattutto nella riduzione dei disturbi comportamentali come ansia e agitazione.
Una parte dell’incontro è sempre dedicata ai canti popolari: proporre melodie conosciute è uno strumento immediato e facilmente accessibile a tutti allo scopo di stimolare l’uso della memoria, accrescere la produzione linguistica e tranquillizzare il malato.
L’accompagnamento musicale attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti come tamburi, maracas e triangoli è un’attività particolarmente gradita, perché lo strumento musicale diventa un facilitatore della comunicazione, un mediatore anche e soprattutto laddove sussista una difficoltà in tal senso.
Tali attività sono sempre proposte mantenendo un contesto ludico, quel piacere che mantiene viva l’attenzione.
Si utilizzano anche danze strutturate e balli popolari per permettere di ampliare il repertorio motorio intervenendo sull’espressione del sé e rinforzando la socializzazione, quindi le capacità comunicativo-relazionali. La danza infatti rinforza la motivazione dei soggetti alla partecipazione attiva.