Laboratori per la Memoria

I “Laboratori per la Memoria” dell’Associazione Alzheimer Italia-Verona sono luoghi di aggregazione gratuiti aperti a malati, volontari e familiari, in cui vengono svolte attività di socializzazione e mantenimento delle abilità residue in un clima di convivialità. Essi nascono grazie ad un lavoro di rete creato con le diverse realtà del territorio (Associazioni di volontariato, Comuni,ULSS, Enti, ecc.) che contribuiscono alla realizzazione ed al sostegno dei centri.

Obiettivo dei Laboratori è offrire aiuto concreto e sollievo ai familiari che possono partecipare agli incontri, imparando attività da riproporre nel proprio domicilio, o prendersi del tempo per se stessi venendo sollevati dal carico dell’assistenza.

Possono accedere ai Laboratori tutte le persone con diagnosi certificata di demenza e con diagnosi di iniziale decadimento cognitivo in attesa di certificazione ufficiale.

Gli incontri si svolgono 2 volte a settimana con durata di 2 ore o 2 ore e mezzo in cui si alternano attività di animazione sociale, stimolazione cognitiva, musicoterapia e psicomotricità.

E’ previsto su richiesta il servizio di trasporto.

Attività Musicali e Musicoterapia

Si propone un tipo di approccio che fa riferimento alla Musicoterapia di tipo relazionale, in cui abbia un ruolo primario non tanto la musica in sé, quanto la relazione instaurabile attraverso quest’ultima.

“La Musicoterapia è l’uso della musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione e altri obiettivi terapeutici degni di rilievo nella prospettiva di assolvere i bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi.

La Musicoterapia si basa sul concetto che, nonostante la perdita delle competenze cognitive, permangono quelle emotive e corporee. La comunicazione verbale diventa così meno importante a favore della musica, diviene mezzo ideale per creare uno scambio emotivo ed affettivo che facilita l’entrata in relazione con gli utenti attraverso canali di comunicazione alternativi.

Le azioni possono spaziare da suoni semplici prodotti con strumenti a vere e proprie orchestrazioni, da movimenti corporei minimi a danze di gruppo, da vocalizzi a canti.

Vari studi hanno dimostrato la validità di questa esperienza soprattutto nella riduzione dei disturbi comportamentali come ansia e agitazione.

Una parte dell’incontro è sempre dedicata ai canti popolari: proporre melodie conosciute è uno strumento immediato e facilmente accessibile a tutti allo scopo di stimolare l’uso della memoria, accrescere la produzione linguistica e tranquillizzare il malato.

L’accompagnamento musicale attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti come tamburi, maracas e triangoli è un’attività particolarmente gradita, perché lo strumento musicale diventa un facilitatore della comunicazione, un mediatore anche e soprattutto laddove sussista una difficoltà in tal senso.

Tali attività sono sempre proposte mantenendo un contesto ludico, quel piacere che mantiene viva l’attenzione.

Si utilizzano anche danze strutturate e balli popolari per permettere di ampliare il repertorio motorio intervenendo sull’espressione del sé e rinforzando la socializzazione, quindi le capacità comunicativo-relazionali. La danza infatti rinforza la motivazione dei soggetti alla partecipazione attiva.

Attività Motoria Adattata

L’attività motoria e la psicomotricità permettono di risvegliare, mantenere e aumentare la precisione, la prontezza e la velocità di reazione. Esercizi mirati migliorano la funzionalità del corpo e agiscono a livello psico-fisico, aumentando il senso di auto efficacia e rafforzando l’autostima.

Con l’ausilio di diversi materiali (tra cui coni, bastoni, palloni, ecc…) sono proposti esercizi per il mantenimento del tono muscolare, il miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione occhio- mano.

Tali attività, che possono essere eseguite individualmente o in gruppo, in forma competitiva e non, valorizzano atteggiamenti socialmente positivi e favoriscono l’interazione fra i partecipanti. In diversi esercizi viene chiesto di collaborare ad uno scopo comune, per rafforzare l’identità di gruppo.

Attività Cognitive

Uno spazio molto significativo è dedicato alle attività cognitive.

Tra gli obiettivi generali vi è il ri-orientamento del malato rispetto a se stesso, alla propria storia e all’ambiente circostante.

La stanza che ci ospita è attrezzata per facilitare l’orientamento spazio-temporale come calendari, manifesti e segnalazione varie.

L’orientamento nel tempo viene rafforzato anche dalla creazione di elaborati realizzati dal gruppo stesso in occasione dell’inizio di ogni stagione: vengono creati cartelloni che rimarranno esposti sulla parete della stanza per tutta la durata della stagione. Anche in occasione di specifiche festività come Natale, Pasqua, Carnevale, questi lavori sono molto significativi perché pregnanti di ricordi del loro passato.

L’orientamento nello spazio viene invece stimolato attraverso lo svolgimento di esercizi specifici che partendo dalla provenienza geografica di ogni utente, portano alla ricerca e al riconoscimento delle regioni italiane e/o europee.

E’ risaputo che gli ammalti di Alzheimer rievocano il loro passato emozionale.

I lavori vengono proposti per mantenere la memoria degli eventi personali, invitando gli ospiti a portare foto e oggetti che hanno segnato la loro storia per condividere il racconto con il gruppo.

Per favorire l’interesse per gli stimoli esterni e contrastare la tendenza dell’ammalato ad isolarsi, sono offerti esercizi di attualità così da facilitare la relazione con gli altri.

Attraverso le attività ludico-ricreative, infine, si incentivano l’utilizzo del linguaggio, della memoria e dell’attenzione, allo scopo di rallentarne il declino cognitivo.

Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto

I gruppi di auto-mutuo-aiuto (AMA) elaborano il dramma che investe la famiglia, sia nel periodo di iniziali difficoltà, sia dopo la diagnosi di demenza.

Essi permettono, partendo dalla consapevolezza di un problema, di passare dall’aiutare gli altri all’aiutare se stessi attraverso il confronto orizzontale e paritario. I partecipanti sperimentano momenti di condivisione, di solidarietà e di crescita, confrontandosi in uno spazio di scambio e reciproco sostegno, trovando un luogo dove affrontare le proprie insicurezze e paure con persone che possono capire, perché vivono anche loro quotidianamente la stessa situazione. Gli incontri educano ad esercitare le proprie risorse, promuovendo le reciproche potenzialità.

In una prima fase gli AMA si concentrano sulla conoscenza profonda della malattia e la gestione del proprio malato, cercando di sviscerare tutti i singoli problemi ed insegnando strategie di comunicazione più funzionali volti ad una migliore relazione con il malato.

In una fase successiva l’attenzione si sposterà invece sullo stesso familiare, sui propri vissuti e stati d’animo (senso di colpa, impotenza) legati al decorso della malattia. Ulteriore obiettivo di tali gruppi è quello di consolidare rapporti costruttivi fra i componenti del gruppo anche al di fuori degli incontri e superare la solitudine che spesso accompagna queste famiglie lasciando spazio alla solidarietà.

Nel gruppo è presente almeno un esperto qualificato in veste di facilitatore con il ruolo di agevolare la comunicazione in un clima positivo e costruttivo.

Socializzazione

La socializzazione è un aspetto essenziale per avviare con empatia le attività del gruppo, viene individuato un momento in cui gli utenti possono relazionarsi liberamente: la merenda. Questo è lo spazio in cui si festeggiano compleanni o eventi particolari ed è un momento di rilassamento.

 

Per questi malati questa integrazione è di fondamentale importanza in quanto lo stato umorale della persona ne trae beneficio e vi è un accrescimento dell’autostima e della considerazione di se stessi.

 

La familiarizzazione permette agli ospiti di sentirsi parte di un microsistema agevolando la costruzione di un’identità al gruppo che porta spesso un nome che li rappresenta come: “Il cerchio dei grandi saggi”, “Azzurro nel cielo infinito”, “I tesori del grande scrigno”.

Attività Ludico-Ricreative

La seconda parte di ogni incontro è dedicata ad attività ricreative, sempre guidate da volontari esperti.

In questo momento sono stimolate la manualità e la creatività in un clima che promuove la socializzazione.

Gli ospiti hanno la possibilità di riscoprire attitudini di un tempo come il cucito, la preparazione di una pietanza, il canto popolare e il ballo. Sono inoltre proposte attività artistiche e manuali come la pittura e il découpage.

La conoscenza che il volontario ha dell’ammalato fa sì che siano proposte principalmente attività che seguono le propensioni, il carattere e gli interessi degli utenti.

Attività Artistiche e Relazionali

Dipingere, plasmare, disegnare sono azioni che implicano un’attività nella quale tutti i sensi vengono stimolati. Se questa proposta è eseguita in gruppo, ciò aiuta a non sentirsi soli, a condividere con altri una situazione apparentemente unica, permettendo di portare la propria individualità in una situazione comune. L’obiettivo non è il prodotto artistico finale, ma il processo creativo che porta il soggetto ad esprimersi. L’atto di produrre permette infatti all’individuo di accedere agli aspetti più intimi, mettendo in contatto ed esprimendo le emozioni più recondite, sperimentando e potenziando abilità spesso ignorate e inutilizzate.

Alcune proposte potrebbero essere:

-Pittura libera con richiesta di un titolo e quindi interpretazione dell’elaborato;

-Pittura multisensoriale;

-Manipolazione di diversi materiali;

-Utilizzo di spezie, aromi ed essenze (ad es., creazione di sacchetti profumatori per armadi con lavanda, ecc.)

-Creazione di pannelli multisensoriali (ad es., per stimolare il tatto: liscio, morbido, ruvido, con associazione di liberi pensieri e sensazioni).